RATING DI LEGALITÀ e RILEVANZA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO 231
Nell’ambito del percorso avviato dal Legislatore e seguito da numerose società ed enti, teso al perseguimento della compliance aziendale e alla consacrazione di principi di corretta gestione imprenditoriale, i sistemi premiali delle condotte virtuose adottate dalle imprese stanno ormai assumendo un ruolo centrale.
Tra questi si inserisce il Rating di Legalità, quale indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità da parte di società ed enti, introdotto per la prima volta nell’ordinamento italiano ad opera dell’art. 5 ter del D.L. n. 1/2012, convertito dalla L. n. 27/2012, con l’intenzione di introdurre e promuovere principi di comportamento etico in ambito aziendale.
Tale strumento prevede, infatti, l’assegnazione di un titolo di riconoscimento – misurato in “stellette”, in una scala che va da una a tre stellette – in favore delle imprese che ne abbiano fatto richiesta, indicativo del grado di attenzione da queste riposto nella corretta gestione del proprio business.
Dal conseguimento del Rating di Legalità derivano per le aziende, oltre che dei vantaggi sul piano reputazionale, dei benefici in sede di concessione di finanziamenti, contributi e agevolazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e in sede di accesso al credito bancario nei rapporti con gli Istituti di credito.
Il Rating di Legalità è attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), senza alcun costo diretto per le imprese, ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta.
Possono richiedere l’attribuzione del Rating le imprese o gli enti che svolgono attività d’impresa, aventi sede operativa nel territorio nazionale, che abbiano realizzato un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda, e che siano iscritte, da almeno due anni, nel Registro delle imprese o nel Repertorio delle notizie economiche e amministrative.
Un particolare incremento di punteggio viene riconosciuto nell’ipotesi in cui l’impresa richiedente abbia adottato un Modello organizzativo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 ovvero un Modello organizzativo di prevenzione e di contrasto della corruzione previsto dalla L. n. 190/2012.
L’adozione di un Modello organizzativo 231 reca, dunque, a società ed enti benefici sia in termini di miglioramento dei processi organizzativi ed operativi sia di miglioramento del Rating di Legalità, in quanto costituisce un fattore premiante per le imprese che concorrono a ottenere un punteggio più elevato. Infatti, il Regolamento attuativo prevede espressamente che i soggetti che adottino correttamente questo tipo di Modello aumentano il punteggio e, di conseguenza, possono mirare a raggiungere i livelli più elevati di Rating, ottenendo maggiori benefici nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con gli Istituti di credito.
Appare, quindi, evidente come tra la normativa sulla responsabilità amministrativa in capo alle persone giuridiche e la normativa sull’attribuzione del Rating di Legalità sussista una forte interazione.
In tale contesto, si deve rilevare come, appunto, da un lato, i valori contenuti all’interno del Modello 231 vengano ripresi da una normativa diversa come elemento premiante per quelle società ed enti che ambiscono all’attribuzione di un Rating più elevato e come, dall’altro, la facilitazione nell’ottenimento di un Rating maggiore rappresenti sicuramente un elemento di attrattività per i soggetti apicale delle imprese in merito all’implementazione di un Modello organizzativo, sia quale valido strumento per tutelare le attività aziendali che per una corretta gestione dei rischi.
Invero, i soprarichiamati Modelli organizzativi e il Rating di Legalità sono tutti interventi che tendono a promuovere principi quali la trasparenza, la legalità e l’eticità dei comportamenti aziendali.
In tal senso, DOMYNO si offre da sempre quale consulente specializzato in tali attività e assiste i propri clienti con successo e reciproca soddisfazione.